A 11 anni non riesce quasi più a camminare: colpa di un allenamento sulle rovesciate!

A 11 anni non riesce quasi più a camminare: colpa di un allenamento sulle rovesciate!

Giulio (nome di fantasia), è un paziente di 11 anni che si è recato presso la Clinica della Riabilitazione lamentando intensi dolori ad entrambe le gambe; così intensi da impedirgli di effettuare qualsiasi attività fisica (sia a scuola che al campo di calcio) e di camminare “dalla macchina, all’ingresso di casa della nonna”.

Giulio descrive i dolori come una morsa, iniziata prima a livello della gamba sinistra e poi trasferitasi anche alla gamba destra.

Come in tutte le prime sedute che vengono svolte all’interno della Clinica della Riabilitazione, è stata effettuata una approfondita anamnesi, ma purtroppo, in questo caso, sono emersi pochi elementi.

Con i dati a disposizione abbiamo iniziato a lavorare con un metodo mirato al Riequilibrio Posturale ad Approccio Globale, che punta ad indagare le cause degli effetti, in modo da mettere in relazione tutte le catene muscolari che sono coinvolte nei disagi di Giulio.

Una volta sopra la Panca Posturale, il piccolo paziente ha incominciato a manifestare degli intensi tremori a livello delle gambe (indicativi di un rilascio di tensione), con non poca sorpresa e timore sia da parte sua che della Mamma che assisteva alle terapie.

Già dalle prime sedute Giulio ha incominciato a stare meglio ed a camminare per più tempo, ma non era ancora stata scoperta la causa del dolore… fino a quando… Giulio ricorda!

Prima dell’inizio dei sintomi, a calcio aveva fatto un allenamento sulle rovesciate, prendendo ripetuti traumi all’osso sacro ed al coccige!

È stata subito indagata la zona che “magicamente” riproduceva le tensioni a livello degli arti inferiori.

Così, trattando la zona lombare, l’osso sacro ed il coccige, il piccolo paziente in 6 sedute è tornato a correre ed a giocare a pallone!

È importante che per casa Giulio continui a svolgere gli esercizi che gli sono stati insegnati, per continuare a stabilizzare e migliorare l’elasticità dei tessuti; inoltre, come a tutti i pazienti, gli è stato consigliato di sfruttare le “sedute di mantenimento e prevenzione” perché chi si cura quando sta bene, sta bene più a lungo!

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