Lingua e Postura

Lingua e Postura

Masticare, deglutire e parlare sono tre funzioni per le quali è indispensabile l’utilizzo della lingua: gesti semplici, automatici e quotidiani, che tuttavia possono diventare anche causa di grandi disagi.

Per meglio comprendere come possa una parte così piccola del nostro corpo avere una influenza tanto grande sull’equilibrio posturale, vediamo brevemente com’è fatta e quali sono i legami con gli altri elementi e sistemi che concorrono a determinare la nostra postura.

La lingua è un organo costituto da numerosi fasci muscolari orientati in varie direzioni (longitudinale, verticale, trasversale) che ne costituiscono l’intelaiatura; inoltre ha relazione con altri muscoli che la sorreggono e la collegano alle strutture vicine quali la mandibola e l’osso ioide.

I complessi movimenti della lingua, simmetrici o asimmetrici, articolati o meno, sono dati dalla contrazione dei fasci muscolari che la costituiscono e che sono in grado di determinare quella mobilità fine, indispensabile per la “prensione” dei cibi, la formazione del bolo, la sua deglutizione e la partecipazione alla fonazione.

Molti avranno provato quanto sia sgradevole la sensazione di insensibilità della lingua (provocata per esempio dall’anestesia per un intervento odontoiatrico) e quanto sia difficile parlare e mangiare quando non si ha la perfetta padronanza dei movimenti di tale muscolo.

Non percepire una parte del nostro corpo equivale a non poterla gestire: ecco perché a volte ci si morsica la lingua.

Se questo avviene di frequente significa che c’è qualcosa di posturalmente alterato a carico del sistema masticatorio e/o linguale.

Esiste una relazione tra lingua e postura?

La stretta connessione tra lingua e postura comincia già durante la tredicesima settimana della vita intrauterina.

La suzione del pollice durante questa fase della gestazione ha il compito di modellare le arcate dentali e di sviluppare la mascella e la mandibola.

Inoltre dopo la nascita, il bambino dovrebbe essere allattato al seno; in questo frangente viene appreso il corretto movimento della lingua che servirà in futuro per il cibo e per stimolare una particolare zona del palato estremamente importante per le sue connessioni neurofisiologiche: lo Spot Linguale

Purtroppo, ai giorni nostri, c’è la tendenza a svezzare i bambini prima del dovuto, a non rispettare i tempi biologici, a dare il succhiotto per smorzare la fame ed il pianto o come soporifero.

La conseguenza diretta è l’instaurarsi di uno schema deglutitorio viziato che, se non corretto, si protrae nell’arco di tutta la vita.

Che cosa può comportare un’alterazione della funzionalità della lingua e quindi della deglutizione?

Una deglutizione atipica, cioè non conforme a quella fisiologica, può creare problemi di aerofagia (ingestione costante di aria e pancia gonfia), difficoltà digestive (pesantezza allo stomaco e gonfiore), disagi e dolori al tratto cervicale.

Questo avviene a causa di movimenti ripetuti che il collo è costretto a fare al posto della lingua per far scendere il bolo.

Attraverso questo meccanismo aberrato si possono determinare lentamente e progressivamente discopatie, protrusioni o ernie, secondarie all’iperattività che il tratto cervicale ha dovuto sostenere per compensare la disfunzione linguale

Il movimento deglutitorio non deve essere fatto da movimenti del collo ma solo della lingua.

La deglutizione atipica può arrivare persino a scatenare o produrre fenomeni insospettabili: alterazione dell’udito (ipoacusia e acufeni) e presenza costante di muco all’interno delle trombe di Eustachio, cioè quei canali che collegano l’orecchio alla faringe per regolarne la pressione.

Poiché “la lingua impara ciò che le viene insegnato”, è importante sottolineare che per apprendere il corretto movimento della lingua, i primi sei mesi di vita extrauterina sono decisivi.

Ecco l’importanza dell’allattamento al seno materno e non attraverso i classici succhiotti che alterano il normale atto deglutitorio e inducono ad una deglutizione scorretta.

Quali altri fattori possono concorrere ad una disfunzione linguale o deglutitoria?

Ci sono altri fattori detti “spine irritative silenti” che devono essere contemplati e che sono in grado di creare alterazioni della deglutizione: un dente mancante, un’otturazione non corretta, una malocclusione, un morso aperto, un morso profondo, un morso crociato… possono essere elementi di grande disturbo sia linguale che posturale.

A questi si devono aggiungere, anche i campi galvanici.

Per campo galvanico, dal nome dello scopritore (Galvani), si intende una corrente generata da metalli diversi che si propaga attraverso un fluido (nel nostro caso la saliva), comportandosi come una pila.

La lingua è un elemento molto sensibile, in grado di avvertire anche la più piccola corrente; se questa corrente è sufficientemente forte il cervello codifica coscientemente questo stimolo (una volta si testavano le pile, per capire se erano cariche, usando la lingua) ed elabora una risposta motoria di allontanamento per difesa.

Anche se l’intensità è più bassa, non avvertibile coscientemente, la lingua ed il cervello vi reagiscono comunque, solamente in modo incosciente.

La lingua, avvertendo il disagio, cercherà di sfuggirvi spostandosi verso la direzione opposta a dove si genera il fenomeno elettrico.

Se questo fenomeno dura a lungo la lingua, essendo un muscolo, si deforma e si struttura in modo permanente in torsione, in rotazione, o semplicemente gestendo il bolo solo da un lato, etc.

Perché una lingua che lavora male influenza il resto del corpo?

Essendo la lingua attaccata e supportata dalla base della mandibola attraverso muscoli e legamenti, questa ha collegamenti con il collo, la gola, le vertebre cervicali; le tensioni muscolari linguali che si generano per sfuggire dalla corrente o dalle retrazioni che la trattengono, arriveranno a disturbare vari sistemi di sostegno della lingua.

Anche masticare sempre e solo da un lato per colpa di un disagio, di un dolore, di un dente mancante, una gengivite, etc, rappresenta un modo per creare tensioni linguali, possibili responsabili di deformazioni della lingua e funzionalità alterata.

Tutto ciò può sembrare poco reale ma deve essere valutato sulla “lunga distanza”: normalmente compiamo circa 2000 deglutizioni nelle 24 ore (senza contare il parlare ed il masticare) e questo numero va moltiplicato per le settimane, i mesi, gli anni in cui viene protratto lo schema aberrato.

Alla fine risulterà un numero enorme di gesti scorretti che la lingua propone al sistema posturale.

Se vogliamo dare un’idea più reale a questo fenomeno, possiamo immaginare di dover camminare avendo un piccolo sasso sotto un piede che ci costringe ad una lieve zoppia per non sentire dolore.

Immaginiamo di dover camminare per almeno 2000 passi al giorno: non dovremo stupirci se dopo qualche tempo avvertiremo dolenzie o dolori all’altro arto, al ginocchio o alla zona lombare nel tentativo di tener sollevato il piede per ridurre il fastidio provocato dal sasso.

Nel caso della lingua i fenomeni di disturbo potranno scaricarsi sull’articolazione temporo-mandibolare (in cui possono comparire scrosci e sublussazioni), sul tratto cervicale, sulle spalle arrivando almeno fino alle braccia.

Secondo alcuni autori esiste un collegamento che arriva fino ai piedi grazie ad una catena muscolare chiamata “glosso-podalica”.

Il Posturologo dovrà pertanto indagare con opportuni test per determinare se il problema che il paziente riferisce (cervicalgie, dorsalgie, lombalgie, epicondiliti, tunnel carpale, ernie jatali, etc, etc,) possa essere in qualche modo ricollegabile ad una deglutizione atipica o ad altre cause

Articolo tratto da Posturalmed.it

Dr. Claudio Nencini

Mi laureo, prima in Scienze Motorie, titolo che mi permette di occuparmi di tutto ciò che concerne l’allenamento e la rieducazione funzionale, e successivamente mi laureo in fisioterapia e osteopatia.
La mia più grande passione è però sempre rimasta la posturologia, branca della riabilitazione realmente in grado di indagare il corpo umano ed approfondita grazie al “metodo raggi” ed al “riequilibrio Posturale ad approccio globale”.

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