Una costante irritazione al petto da far impazzire e impossibilità di muoversi liberamente: colpa di una cicatrice!

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Una costante irritazione al petto da far impazzire e impossibilità di muoversi liberamente: colpa di una cicatrice!

Giulia (nome di fantasia), è una paziente di 75 anni che si è recata presso la Clinica della Riabilitazione e che non riesce più ad alzare la testa verso l’alto, a pettinarsi, a portare qualsiasi indumento le tocchi il petto ed a trovare sollievo dal suo dolore dorsale

La causa è ben chiara; nell’ultimo anno e mezzo le è stato aperto lo sterno tre volte, la prima per la sostituzione di una valvola cardiaca e le altre due per delle complicazioni successive all’intervento chirurgico

All’ispezione la cicatrice della paziente appare arrossata, con delle linee che ne evidenziano la retrazione e con dei chiari sintomi di allodinia (reazione esagerata di dolore ad uno stimolo normale)

La forte retrazione, oltre che a creare grosse difficoltà nei movimenti, a rendere la cicatrice ipersensibile ed a limitare Giulia nella vita sociale, aveva anche abbattuto profondamente lo stato emotivo della paziente che “paradossalmente” non voleva neanche essere toccata durante la terapia

Si è quindi proceduto nel trattare la zona a distanza, grazie ad un lavoro sulle catene muscolari che venivano reclutare in Postura Globale Decompensata e che piano piano riuscivano a portare le tensioni fino al petto

Seduta dopo seduta, si è incominciato a trattare direttamente la cicatrice, sia con sedute di Tecar Terapia, sia con sedute di Fibrolisi diretta

Il risultato finale, raggiunto in 10 sedute, è stata una cicatrice più elastica, che non tirava più il corpo in avanti e verso il basso e che era tornata a dei livelli di sensibilità normali

Giulia è così potuta andare serena alla comunione della nipotina, libera anche dal suo dolore dorsale

È importante che per casa Giulia continui a svolgere gli esercizi che le sono stati insegnati, per continuare a stabilizzare e migliorare l’elasticità dei tessuti; inoltre, come a tutti i pazienti, le è stato consigliato di sfruttare le “sedute di mantenimento e prevenzione” perché chi si cura quando sta bene, sta bene più a lungo!

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