Operazione per instabilità cronica della spalla con tecnica Laterjet

Operazione per instabilità cronica della spalla con tecnica Laterjet

Quando una spalla va incontro a ripetuti episodi di lussazione, la sua instabilità diventa tale che anche le più piccole sollecitazioni come: uno stranuto, salutare o un banale contatto possano provocare il fenomeno lussante.

Quando diventa necessario sottoporsi all’intervento di Latarjet?

Per una spalla così tanto instabile, il classico rinforzo muscolare può non essere sufficiente, ecco quindi che si rende necessario l’intervento chirurgico quando abbiamo le seguenti condizioni:

Cosa permette di ottenere l’intervento di Latarjet?

La tecnica chirurgica permette una tripla stabilizzazione:

Ossea

Con l’ampliamento del diametro anteroposteriore della glena; viene infatti prelevata una piccola porzione della scapola e fissata alla glena per aumentarne la superficie

Capsulo legamentosa

attraverso la sutura della capsula ad un legamento anteriore alla scapola (coraco-acromiale)

Muscolare

Mediante l’effetto amaca del terzo inferiore del sottoscapolare, associato alla stabilizzazione meccanica anteriore del tendine del capo breve del bicipite

Quello che viene fatto dal chirurgo è quindi “inspessire e rafforzare” ciò che si trova davanti alla testa dell’omero, in modo che questo possa trovare maggior resistenza durante i suoi scivolamento anteriori

Che cosa è importante fare dopo l’intervento di Latarjet?

Nel post chirurgico è importante che il paziente recuperi una buona mobilità articolare, che non è sinonimo di rapido recupero di tutti i movimenti.

Il paziente, che migliora troppo rapidamente, può non aver avuto un buon tensionamento delle strutture stabilizzatrici ed andare incontro a nuove lussazioni.

Al contrario l’eccessiva rigidità può nascondere un esagerato tensionamento e portare ad artrosi articolare.

In che cosa consiste la riabilitazione fisioterapica dopo l’intervento di Latarjet?

La riabilitazione si suddivide in fasi temporiali:

2-3 settimane

immobilizzazione

3° settimana

mobilizzazioni effettuate dal terapista, stando attenti a non effettuare movimenti di extrarotazione per rispettare la cicatrice chirurgica interna ed elevazione anteriore sul piano scapolare (il piano istintivo verso cui solitamente alziamo il braccio)

4-6 settimane

Inizio dei movimenti in rotazione esterna tenendo il braccio in elevazione a 45° per proteggere il sotto scapolare

3 mesi

recupero completo di tutti i movimenti ed intensificazione dei movimenti di rinforzo che dovranno poi essere protratti nel tempo

4 mesi

esercizi mirati allo sport specifico

6 mesi

ritorno allo sport

Che cosa mi indica se il recupero del movimento sarà completo dopo l’intervento di Latarjet?

È importante vedere se e come il paziente si irrigidisce in conseguenza dell’immobilizzazione post chirurgica

Se c’è stato un eccessivo tensionamento, a livello del muscolo sottoscapolare, che svolgerà l’azione contenitrice anteriore, il paziente perderà una parte dell’extrarotazione.

Se invece sarà eccessivamente tensionata la porzione posteriore della capsula, perché il chirurgo ha deciso di lavorare anche in quella zona, potrà perdere una parte dell’intrarotazione.

Gli altri movimenti risulteranno tutti quanti ampi ed elastici.

In caso di retrazione capsulare generale invece saranno tutti i movimenti a presentare un fine corsa molto rigido.

Dr. Claudio Nencini

Mi laureo, prima in Scienze Motorie, titolo che mi permette di occuparmi di tutto ciò che concerne l’allenamento e la rieducazione funzionale, e successivamente mi laureo in fisioterapia e osteopatia.
La mia più grande passione è però sempre rimasta la posturologia, branca della riabilitazione realmente in grado di indagare il corpo umano ed approfondita grazie al “metodo raggi” ed al “riequilibrio Posturale ad approccio globale”.

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