Le fratture di spalla
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- Quanto sono frequenti le fratture di spalla e come si suddividano?
- Chi è più soggetto ad una frattura di spalla?
- Come si verifica una frattura alla spalla?
- Quali sono i sintomi più comuni di una frattura di spalla?
- Come si immobilizza una frattura di spalla?
- Perché si vedono diverse tecniche di immobilizzazione delle fratture di spalla?
- Come si svolge la riabilitazione di una frattura di spalla?
- Quali sono le possibili complicanze di una frattura di spalla?
Quanto sono frequenti le fratture di spalla e come si suddividano?
Le fratture della parte superiore dell’omero rappresentano il 4% delle fratture di tutto il corpo.
Il 65% delle fratture sono composte (i frammenti ossei non si allontanano tra di loro) o minimamente scomposte e prevedono un trattamento con tutore per promuovere la formazione di un callo osseo il più funzionale possibile all’articolazione.
Le restanti fratture sono scomposte (i frammenti ossei si allontanano tra di loro) e prevedono un trattamento chirurgico con placche, viti, fili, ecc. e nei casi più gravi la sostituzione protesica.
Chi è più soggetto ad una frattura di spalla?
Il 75% dei pazienti interessati ha più di 65 anni e le donne sono più frequentemente interessate degli uomini in un rapporto di 4:1
Come si verifica una frattura alla spalla?
Nei pazienti anziani o con osteoporosi è sufficiente un lieve trauma, mentre nei pazienti più giovani è necessario un trauma più importante e per questo spesso la frattura risulta più grave
In quest’ultimo caso la posizione durante il trauma porterà un danno in una zona specifica; ad esempio una lesione nella porzione antero-laterale creerà una limitazione della intrarotazione, mentre un trauma nella porzione postero-laterale creerà una limitazione dell’extrarotazione
Quali sono i sintomi più comuni di una frattura di spalla?
Come si immobilizza una frattura di spalla?
L’immobilizzazione gessata, eseguita solitamente per le fratture più basse dell’omero, non trova applicazione nelle fratture di spalla (quindi più alte)
Questo perché il peso del gesso potrebbe provocare un allontanamento dei monconi della frattura con aumento del dolore
L’applicazione di un tutore con il braccio vicino al fianco risulta essere il mezzo di immobilizzazione più idoneo
Perché si vedono diverse tecniche di immobilizzazione delle fratture di spalla?
Dipende dalla sede della frattura:
- Nelle fratture/lussazioni posteriori il braccio è in posizione neutra o in leggera extrarotazione
- Nelle fratture scomposte del trochite il braccio è in extrarotazione ed in più è applicato un cuscino per distanziare un po' il braccio dal corpo
Come si svolge la riabilitazione di una frattura di spalla?
Solitamente dopo 25-35 giorni il paziente effettua un accertamento radiografico per valutare lo stato del callo osseo.
Sono consigliate delle mobilizzazioni precoci di polso, gomito e non appena ricevuto il “via libera” dall’ortopedico, anche dell’articolazione gleno-omerale.
Quando è interessato il “collo chirurgico dell’omero”, nelle prime fasi di trattamento (40-45 giorni), si eviteranno movimenti in extrarotazione ed abduzione, oltre a quelli di elevazione laterale (a causa delle inserzioni tendinee che potrebbero dislocare i monconi di frattura).
Quando è invece interessata la testa dell’omero è preferibile prediligere movimenti sul piano scapolare in modo da detensionare le forze muscolari.
Sono consigliate indicativamente tre sedute settimanali, durante le quali si cerca di un recupero progressivo della mobilità articolare passiva.
Quali sono le possibili complicanze di una frattura di spalla?
Questo articolo è stato realizzato
utilizzando i contenuti tratti dal libro:
“La spalla Riabilitazione Ortopedica”
Dr. Claudio Nencini
Mi laureo, prima in Scienze Motorie, titolo che mi permette di occuparmi di tutto ciò che concerne l’allenamento e la rieducazione funzionale, e successivamente mi laureo in fisioterapia e osteopatia. La mia più grande passione è però sempre rimasta la posturologia, branca della riabilitazione realmente in grado di indagare il corpo umano ed approfondita grazie al “metodo raggi” ed al “riequilibrio Posturale ad approccio globale”.