L'attività fisica nel trattamento dell'artrosi di anca e ginocchio
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- L’attività fisica nel trattamento dell’ Artrosi di anca e ginocchio
- Quali sono le credenze più comuni riguardo all’artrosi?
- Quali sono le strategie più efficaci per combattere l’artrosi?
- Ci sono evidenze scientifiche sull’efficacia dell’esercizio fisico per combattere l’artrosi?
- Durante un protocollo di esercizi è possibile avvertire dei disagi legati alle nuove attività svolte?
- È importante spostare il livello dell’allenamento sempre più in alto?
- L’esercizio terapeutico può migliorare l’efficienza articolare tanto da rimandare l’intervento di protesi?
Quali sono le credenze più comuni riguardo all’artrosi?
Spesso si crede che il dolore articolare ed i deficit funzionali (sintomi dell’artrosi di anca e di ginocchio), siano dovuti a danni strutturali, i quali devono essere “riparati” e trattati con approcci chirurgici.
Tuttavia, le attuali evidenze scientifiche dimostrano che l’artrosi è una “condizione che interessa la persona nel suo complesso”, in cui diversi fattori concorrono a creare i sintomi.
Quali sono le strategie più efficaci per combattere l’artrosi?
La ricerca della causa scatenante che ha indotto il fenomeno artrosico è sempre di prioritaria importanza per poter rimuovere la causa che alimenta il sintomo ed a questa ricerca possono essere abbinati alcuni elementi in modo da potenziare i risultati:
- Esercizio Fisico
- Educazione del paziente
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Perdita di peso
La perdita di peso viene raramente proposta dal fisioterapista, tuttavia va detto che anche una modesta perdita di peso (del 5%) ha un impatto significativo sui sintomi, quindi costituisce una parte importante del piano di trattamento dei pazienti in sovrappeso, soprattutto per quelli obesi.
L’esercizio terapeutico è una strada non chirurgica molto importante nel trattamento dell’artrosi di ginocchio e di anca e non solo a causa dell’effetto positivo sui sintomi articolari
Ci sono evidenze scientifiche sull’efficacia dell’esercizio fisico per combattere l’artrosi?
Durante un protocollo di esercizi è possibile avvertire dei disagi legati alle nuove attività svolte?
Si, è possibile avvertire fastidi legati ai nuovi movimenti che il corpo fa e che non era più abituato a fare.
In questo caso il sintomo non è un segno di pericolo per la cartilagine, ma piuttosto un segno di esposizione ad un’attività nuova o ripetuta, quindi simile a ciò che tutte le persone (anche che non hanno alcun tipo di artrosi) sperimentano quando iniziano qualsiasi nuova attività fisica.
Nei pazienti con artrosi di ginocchio e di anca che iniziano ad allenarsi due volte alla settimana, le riacutizzazioni del dolore diminuiscono con il numero di sessioni di allenamento e statisticamente scompaiono dopo circa 5-6 settimane.
Sorprendentemente, anche nei soggetti con grave artrosi di ginocchio e di anca in attesa di una sostituzione totale dell’articolazione, il 95% delle sessioni di esercizio preoperatorio possono essere eseguite con dolore accettabile
È importante spostare il livello dell’allenamento sempre più in alto?
Un elemento a volte dimenticato è la necessità della progressione nel programma di esercizi: quando i soggetti rispondono all’esercizio e migliorano la forza muscolare e la funzionalità, questi devono essere resi più difficili per garantire ulteriori miglioramenti; questo è uno dei motivi per cui è necessaria la supervisione, poiché gli aggiustamenti individuali massimizzano i benefici del programma.
L’esercizio terapeutico può migliorare l’efficienza articolare tanto da rimandare l’intervento di protesi?
Uno studio condotto su pazienti affetti da artrosi di anca o ginocchio, ha scoperto che la combinazione di esercizio terapeutico ed educazione del paziente potrebbe ridurre del 44% la necessità di sostituzione totale dell’anca rispetto ai pazienti che hanno ricevuto solo informazioni sui compartamemnti da seguire.
Sulla base delle evidenze presentate, l’esercizio combinato con altri trattamenti non chirurgici è efficace e può rinviare la chirurgia per un gran numero di pazienti con artrosi.
Se alla fine un paziente decide comunque di richiedere una sostituzione totale del ginocchio o dell’anca, l’aver partecipato ad un precedente programma di allenamento lo aiuterà a raggiungere un più rapido recupero postoperatorio.
Fonti:
www.fisiobrain.com
Dr. Claudio Nencini
Mi laureo, prima in Scienze Motorie, titolo che mi permette di occuparmi di tutto ciò che concerne l’allenamento e la rieducazione funzionale, e successivamente mi laureo in fisioterapia e osteopatia. La mia più grande passione è però sempre rimasta la posturologia, branca della riabilitazione realmente in grado di indagare il corpo umano ed approfondita grazie al “metodo raggi” ed al “riequilibrio Posturale ad approccio globale”.