Dolore alla schiena e alle dita dei piedi: colpa di un mix di rigidità presenti all’interno del corpo!

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Dolore alla schiena e alle dita dei piedi: colpa di un mix di rigidità presenti all’interno del corpo!

Giulia (nome di fantasia), è una paziente di 27 anni, con la passione per il ciclismo, che si è recata presso la Clinica della Riabilitazione lamentando da un mese dolore lombare e dolore alle dita dei piedi, ogni volta che pedala in salita

Come in tutte le prime sedute che vengono svolte all’interno della Clinica della Riabilitazione, è stata effettuata una approfondita anamnesi che ha fatto emergere degli elementi molto interessanti:

  • A 3 anni Giulia si opera di adenoidi e tonsille ed il setto appare deviato
  • A 21 subisce un forte trauma cranico con cicatrice sul sopracciglio
  • Dai 19 ai 25 soffre di crampi ai piedi
  • Da 22 a 24 soffre di forte stress
  • A 24 si sottopone ad un intervento alla gengiva che le intorpidisce la lingua
  • La lingua appare corta e rigida

Con gli elementi a disposizione abbiamo iniziato a lavorare con un approccio mirato al Riequilibrio Posturale Globale, che punta ad indagare le cause degli effetti, in modo da mettere in relazione tutte le catene muscolari che erano coinvolte nei disagi di Giulia

È stato quindi effettuato un lavoro su:

  • Detensionamento del diaframma, muscolo che subisce le problematiche respiratorie e lo stress, il quale portava tensione alla zona lombare
  • Trazione e rieducazione della lingua e massaggio della gengiva, che con grande sorpresa della paziente portava chiaramente la tensione a tutto il corpo, ma soprattutto sulla gamba sinistra e sul piede sinistro (piede più coinvolto nei sintomi)
  • Trazione della cicatrice sul sopracciglio che aumentava la trazione sul tratto cervicale e braccia
  • Manovre di detenzionamento e allungamento cervicale per il trauma diretto derivante dal trauma cranico
  • Apertura del setto nasale per aumentare la capacità respiratoria e ridurre la tensione sul collo derivante da una inspirazione difficoltosa

Con questo approccio, in 8 sedute, effettuate trattando le cause delle disfunzioni, la paziente è tornata a pedalare senza nessun dolore e ha preso consapevolezza di come tutte le parti del corpo siano collegate tra loro

Ha capito infatti che piedi e schiena erano vittime del sistema e che quindi trattarle direttamente non sarebbe servito a mantenere stabili i risultati, ma solo a fare del “palliativo”

È importante che per casa Giulia continui a svolgere gli esercizi che le sono stati insegnati, per continuare a stabilizzare e migliorare l’elasticità dei tessuti; inoltre, come a tutti i pazienti, le è stato consigliato di sfruttare le “sedute di mantenimento e prevenzione” perché chi si cura quando sta bene, sta bene più a lungo!

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