Diastasi Addominale
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Che cos’è la diastasi addominale?
Con diastasi addominale si intende l’allontanamento dei due muscoli retti addominali a causa del rilasciamento dei tendini della linea alba.
Quest’ultima è una sottile banda di tessuto connettivo, priva di nervi e vasi sanguigni e con sviluppo longitudinale da appena sotto lo sterno fino alle ossa del bacino.
Il segno caratteristico della diastasi addominale è una “cresta” longitudinale, che va dalla fine dello sterno all’ ombelico.
È una condizione che si verifica spesso post-parto e solitamente si risolve spontaneamente nelle 8-12 settimane successive alla nascita del bambino.
Quando la distanza tra la fascia destra del retto addominale e quella di sinistra è uguale o superiore a 2,5 centimetri siamoin presenza di diastasi lieve/moderata.
Si parla di diastasi grave, invece, quando si superano i 5/6 cm.
Se la risoluzione della diastasi non avviene in maniera fisiologica, il primo segno è visivo.
La pancia assume una forma innaturale, strana, e tendea gonfiarsi con il passare delle ore del giorno, fino quasi ad assumere la forma che aveva durante la gravidanza.
Quali sono i sintomidella diastasi addominale?
Oltre al segno estetico che caratterizza la diastasi (la depressione a livello della linea alba), esistono dei sintomi molto fastidiosi
- Movimenti intestinali, accompagnati da difficoltà digestive e respiratorie
- Senso di pesantezza al pavimento pelvico
- Incontinenza urinaria
- Iperlordosi(aumento della normale curva lombare), con conseguente comparsa di dolore lombare)
Quali sono le cause e fattori di rischiodella diastasi addominale?
La causa principale della diastasi addominale è la gravidanza, proprio perché nel periodo gestazionale avviene un cambiamento ormonale che provoca un cambiamento dei tessuti; infatti tutti quanti i legamenti e le cartilagini della donna, in questo periodo, diventano più “lasse”.
La diastasi è favorita anche dalla pressione addominale esercitata dal feto, il quale più è grande e più distanzierà i muscoli retti dell’addome, stirando la linea alba.
I principali fattori di rischio sono:
- Età, superiore ai 35 anni
- Gravidanza gemellare
- Un feto di peso elevato
- Aumento del peso
- Gravidanze precedenti
Come si esegue la diagnosi della diastasi addominale?
Per la diagnosi basta il solo esame obbiettivo, mediante manovre diagnostiche fatte dallo specialista per identificare il grado della diastasi.
Se lo specialista ha dei dubbi potrà chiedere di eseguire un’ecografia per avere la certezza della diagnosi di diastasi addominale e stabilirne i centimetri effettivi.
Come si tratta la diastasi addominale?
La riabilitazione è composta da un programma riabilitativo finalizzato a rinforzare i muscoli del pavimento pelvico, proprio perché la diastasi si ripercuote sul perineo, e del trasverso addominale, muscolo profondo della parete addominale.
Gli esercizi terapeutici mirati e specifici, da eseguire sotto controllo di un fisioterapista specializzato, servono a recuperare la funzionalità dei muscoli della parete addominale, a ridurre le pressioni nell’ addome eda rinforzare i muscoli perineali.
L’intervento chirurgico risulta necessario in caso di diastasi addominale grave o quando il trattamento conservativo non funziona.
Anche in caso di intervento, la fisioterapia riveste un ruolo importante prima e dopo l’operazione; prima dell’intervento, prepara la muscolatura a raggiungere le condizioni ottimali, dopo l’operazione favorisce il recupero dei tessuti.
Dr. Claudio Nencini
Mi laureo, prima in Scienze Motorie, titolo che mi permette di occuparmi di tutto ciò che concerne l’allenamento e la rieducazione funzionale, e successivamente mi laureo in fisioterapia e osteopatia. La mia più grande passione è però sempre rimasta la posturologia, branca della riabilitazione realmente in grado di indagare il corpo umano ed approfondita grazie al “metodo raggi” ed al “riequilibrio Posturale ad approccio globale”.