Contratture, Stiramenti e Strappi: che cosa sono e come riconoscerli

Contratture, Stiramenti e Strappi: che cosa sono e come riconoscerli

Capita spesso che una persona che avverte un dolore a livello muscolare, non sappia ben definire il tipo di problema che la affligge e per questo, utilizza termini inappropriati che potrebbero addirittura farla preoccupare più del dovuto.

Si sente spesso dire “mi sono fatto uno strappo alla schiena” seppure è una possibilità veramente remota per la conformazione dei muscoli della schiena.

Cerchiamo allora di chiarire meglio che cosa sono le lesioni muscolari, come si classificano e quali tipi di trattamenti possono essere utili.

Come si diagnostica con precisione una lesione muscolare?

L’ecografia è spesso un esame sufficiente ad indagare lo stato muscolare; soltatnto raramente può essere necessaria la Risonanza Magnetica.

La Contrattura Muscolare

La più comune complicanza muscolare è la Contrattura Muscolare

Possiamo immaginare il muscolo come due mani che intersecano tra loro le dita, quando il muscolo si irrigidisce le dita si avvicinano tra di loro, non riuscendo più a fare la fase di rilascio per tornare nella posizione iniziale

La contrattura si presenta con un dolore che compare dopo uno sforzo fisico, l’allenamento o la partita; non vi è lesione muscolare, ma abbiamo una alterazione di tutto il muscolo o parte di esso.

Questa alterazione provoca rigidità e perdita di elasticità nella zona interessata o anche a distanza, con sensazioni di tensione a determinati movimenti (per la perdita di elasticità) e dolore (a causa dell’alterata capacità del muscolo di ristabilire la sua normale “chimica” interna)

Come si tratta una contrattura muscolare?

Nelle contratture muscolari il calore è un valido alleato, ecco perché le persone che soffrono di rigidità hanno sollievo da bagni caldi, percorsi termali e cuscini riscaldati da adagiare sulle zone dolenti.

In ambito fisioterapico esistono macchinari, come la Tecar Terapia, in grado di aumentare il calore interno ai tessuti e di modificare la “chimica” interna.

Questa terapia associata ad un massaggio decontratturante, ad esercizi di stretching e mobilità può allentare la rigidità muscolare e risolvere la contrattura.

Ma attenzione! Se un muscolo si contrare è perché il sistema non è in equilibrio!

Troppo spesso si sente “è perché sto tante ore al Pc” oppure “è colpa del letto”, ma è importante ricordare che non tutti quelli che stanno molte ore al PC hanno dolore al collo e che un corpo morbido può riposare su qualsiasi letto!

Sarà quindi consigliato, anche in caso di contrattura .muscolare ricercare la causa del problema, sfruttando un approccio mirato sul Riequilibrio Posturale Globale

Lo stiramento muscolare

Lo stiramento muscolare è quella lesione in cui le fibre muscolari si sono lasciate allungare oltre la normale soglia di stiramento, ma in cui, per fortuna, non è avvenuta la rottura delle fibre muscolari.

Lo stiramento si presenta con un dolore immediato che non sempre impedisce il proseguimento dell’attività, ma che aumenta progressivamente.

Si deve interrompere immediatamente l’attività per evitare lo strappo muscolare.

Al tatto il muscolo presenta un cordone doloroso in una zona precisa.

In questo caso bisogna evitare di fare stretching perché un eccessivo allungamento potrebbe peggiorare la situazione

Anche il massaggio, se fatto in maniera troppo violenta potrebbe produrre una rottura delle fibre a causa della compressione che potrebbe subire il muscolo

Come trattare uno stiramento muscolare?

Il riposo, ghiaccio possono essere delle valide terapie domiciliari.

Un terapista che tratta uno stiramento muscolare può andare a trattare la porzione muscolare a valle ed a monte dello stiramento (zone in cui si formano delle contratture antalgiche per difendere la zona) e applicare un protocollo antiinfiammatorio tramite macchinari (la Tecar Terapia è di nuovo una valida alleata).

Parallelamente si potrebbero far effettuare al paziente prima delle contrazioni isometriche, per mantenere il muscolo attivo e successivamente passare gradualmente ad esercizi più impegnativi fino al completo recupero in sicurezza.

Se un muscolo arriva a stirarsi vuol dire che è al limite della sua capacità di reggere i carichi di lavoro; per questo oltre a trattare la lesione è importante capire perché il muscolo è arrivato al suo limite.

Grazie ad un lavoro impostato sul Riequilibrio Posturale Globale, è possibile capire la “Causa dell’Effetto”.

Fare attività con un muscolo stirato può essere “pericoloso” perché lo step successivo è lo strappo muscolare.

Lo strappo muscolare

Lo strappo muscolare è il punto di rottura delle fibre muscolari; riprendendo l’esempio delle nostre dita incrociate, potremmo dire che in questo caso le dita si sono separate tra di loro, perdendo in parte o completamente il contatto

Esistono tre gradi di strappo muscolare, in base alla lesione delle fibre:

Lo strappo si presenta con un dolore acuto localizzato in un punto preciso del muscolo, a volte è descritto come una coltellata che arriva inaspettata, la quale impedisce di continuare l’attività

Nello strappo di 2°/3° grado si evidenzia una tumefazione ed ecchimosi, mentre nelle lesioni di 3° grado abbiamo anche un avvallamento nel punto della lesione.

Come si tratta uno strappo muscolare?

Il protocollo iniziale da seguire è il famoso (almeno in ambito fisioterapico) R.I.C.E

R = Rest (riposo): evitare di sovraccaricare il muscolo lesionato.

I = Ice (ghiaccio): applicare ghiaccio con ripetizioni definite e regolari sulla zona interessata per contrastare l’infiammazione e far diminuire il dolore.

C = Compressione: comprimere il muscolo con una fasciatura.

E = Elevazione: tenere il muscolo elevato nei momenti di riposo.

 

Questo protocollo ha poi subito numerose integrazioni con acronimi sempre più fantasiosi, come ad esempio il PEACE&LOVE

P = Protection (protezione).

E = Elevation (elevazione).

A = Avoid anti-inflammatories: ovvero evitare gli anti-infiammatori.

C = Compression (compressione).

E = Education: ricordare che il corpo si conosce, e sa mettere in atto le sue auto-difese.

&

L = Load: il dolore guida il ritorno graduale alle normali attività.

O = Optimism: un atteggiamento positivo aiuta nel recupero da un infortunio.

V = Vascularisation: fare un’attività non dolorosa ma che stimola la circolazione del sangue.

E = Exercise: quelli giusti e mirati al recupero.

Passate 72 ore il paziente può sottoporsi a linfodrenaggio e massaggio decontratturante a valle e a monte della lesione per sciogliere le contratture antalgiche

Successivamente dopo il massaggio profondo trasverso è utile evitare la formazione di tessuto cicatriziale in eccesso e il formarsi di aderenze e fibrosi.

(Il tessuto cicatriziale si comporta come un barattolo di colla versato su un lenzuolo, se non cerchiamo di “spalmare la colla” in senso longitudinale, quel lenzuolo diventerà più rigido di quanto già sarà, a causa dell’imprevisto avvenuto)

Nei primi giorni al trattamento manuale si associa Tecar Terapia ed elettrostimolazione blanda.

Contemporaneamente si può iniziare della mobilizzazione passiva ed esercizi isometrici

Quando si inizia la fase del recupero attivo e il lavoro sulla forza?

Diciamo che il recupero attivo inizia da subito, ma deve essere moderato e graduale in base all’entità della lesione muscolare.

Possiamo dire che ci deve essere una progressione sul recupero del movimento, della rieducazione propriocettiva, del recupero muscolare, del recupero della forza, della rieducazione posturale per poi passare al recupero del gesto specifico ed alla capacità e corretta esecuzione dello stesso.

Un’atleta quando può tornare a praticare sport agonistico?

Quando tutti i parametri sono tornati alla normalità: ROM completo, forza e resistenza muscolare uguale al controlaterale, schema motorio senza compensi, parametri isocinetici uguali al controlaterale, nessun dolore dopo esercizi specifici del gesto atletico.

Che cosa è importante fare una volta che la lesione è guarita?

È fondamentale capire perché un muscolo si è così sovraccaricato da arrivare a cedere mentre svolgeva un’attività uguale a quella fatta tante altre volte

Per fare questo ci si può avvalere di un approccio basato sul Riequilibrio Posturale Globale, che tramite un’accurata anamnesi può indagare le cause che hanno portato all’evento lesivo

Dr. Claudio Nencini

Mi laureo, prima in Scienze Motorie, titolo che mi permette di occuparmi di tutto ciò che concerne l’allenamento e la rieducazione funzionale, e successivamente mi laureo in fisioterapia e osteopatia.
La mia più grande passione è però sempre rimasta la posturologia, branca della riabilitazione realmente in grado di indagare il corpo umano ed approfondita grazie al “metodo raggi” ed al “riequilibrio Posturale ad approccio globale”.

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