Quando una spalla va incontro a ripetuti episodi di lussazione, la sua instabilità diventa tale che anche le più piccole sollecitazioni come: uno stranuto, salutare o un banale contatto possano provocare il fenomeno lussante.
Il tendine è la porzione finale di ogni muscolo, la parte con cui questo si attacca all’osso.
Il famoso tendine di Achille, ad esempio, è la porzione finale del polpaccio che si attacca al tallone.
Le fratture della parte superiore dell’omero rappresentano il 4% delle fratture di tutto il corpo.
Il 65% delle fratture sono composte (i frammenti ossei non si allontanano tra di loro) o minimamente scomposte e prevedono un trattamento con tutore per promuovere la formazione di un callo osseo il più funzionale possibile all’articolazione.
Le restanti fratture sono scomposte (i frammenti ossei si allontanano tra di loro) e prevedono un trattamento chirurgico con placche, viti, fili, ecc. e nei casi più gravi la sostituzione protesica.
L’instabilità di spalla è forse la condizione più variegata di questa affascinante articolazione, esistono 5 tipi differenti di instabilità e la capacità del terapista sta nell’individuare quella corretta e di farla comprendere al paziente.
La sostituzione protesica dell’articolazione gleno-omerale (comunemente indicata come “spalla”) trova il suo campo applicativo in una serie di patologie che vanno dal dolore acuto al dolore cronico.
Spesso i pazienti che si avvicinano a questo tipo di intervento hanno delle domande a cui cercano risposta, scopriamo insieme le più comuni.
Una spalla viene definita rigida quando perde la capacità di compiere i normali movimenti nonostante non ci siano lesioni delle strutture articolari e nonostante ci sia un corretto allineamento della testa dell’omero all’interno della glena