Alterazioni posturali, dolore e respirazione disfunzionale

Alterazioni posturali, dolore e respirazione disfunzionale

Che cos’è la respirazione?

La respirazione è la base della vita.

È un atto ciclico che facciamo dal momento della nascita alla fine della vita

In condizioni di riposo, respiriamo circa 21.000 volte al giorno, queste aumentano notevolmente se facciamo attività fisica, se ci arrabbiamo o se siamo nervosi

In che modo la respirazione è legata al benessere della colona?

Il cardine della respirazione è il Muscolo Diaframma, un grande muscolo a forma di cupola che si trova sotto l’arco costale e che con due grossi pilastri si attacca alle vertebre lombari
Come tutti i muscoli si può irrigidire e retrarsi; le cause più frequenti di una sua disfunzione sono:

Essendo posizionato al centro del corpo, questo importante muscolo, se rigido può alterare l’equilibrio di tutto quanto il corpo, ma in particolar modo della colonna vertebrale

Non dimentichiamo che questo muscolo, se disfunzionale, lavora almeno 21.000 volte al giorno in maniera scorretta

Che cosa comporta avere un diaframma rigido a livello della colonna vertebrale?

Una disfunzione del diaframma, che significa in primis respirazione alterata, obbligherà i muscoli respiratori accessori del collo e delle spalle a lavorare di più per compensare la sua perdita di funzione.

Questo continuo sovraccarico di lavoro e di tensione per i muscoli accessori, che in realtà è previsto solo in particolari casi (corsa, sforzo fisico, etc.), provocherà inevitabilmente la compressione e lo schiacciamento di tutto il tratto cervicale e una maggior fatica a livello delle spalle.

Purtroppo se le cervicali vengono compresse, possono scatenarsi seri problemi alle spalle ed al collo: cervicalgie, artrosi, protrusioni, cervicobrachialgie, spalle dolorose, ecc.

La particolare forma anatomica del muscolo diaframma, prevede che questo sia dotato anche di due forti pilastri che si inseriscono anteriormente a livello delle vertebre dorso lombari

Un diaframma rigido porterà quindi in compressione anche il tratto dorsale e lombare, compromettendo quindi tutta la colonna e manifestando tutte quelle sintomatologie fastidiose e dolorose che riguardano la colonna vertebrale media e bassa (dorsalgie, sciatiche, dolori lombari, rigidità, ernie, difficoltà ad alzarsi, ecc.)

Infine, un diaframma teso e retratto, comprimerà costantemente lo stomaco, andando a disturbare le sue funzioni.

Un punto limite per tale disturbo potrebbe essere l’ernia jatale.

Qual’ è il meccanismo che genera l’Ernia Jatale?

La cupola diaframmatica scende verso il basso e quindi lungo l’esofago, alla fine del tubo esofageo è presente il cardias, la prima valvola dello stomaco che a causa della discesa del muscolo “strabocca” verso l’alto creando quella che viene definita appunto Ernia Jatale

Risulta evidente, quindi, come una corretta respirazione sia davvero fondamentale per godere di buona salute.

Come faccio a capire se la mia respirazione è scorretta?

La cosa più semplice da fare è osservarsi davanti allo specchio mentre si respira in maniera lenta e tranquilla (come quando si dorme) e cercare di capire se la nostra pancia si gonfia e si sgonfia ad ogni respiro

Alcuni pazienti quando respirano sembrano in apnea, non muovono niente, né la pancia né il petto, appaiono afflosciati su loro stessi, come se la gabbia toracica non potesse gonfiarsi e questo li porta a piegare il dorso; per questo spesso hanno bisogno di fare un grande respiro per riprendere un po’ di ossigeno e sollevare il torace

Altri hanno sempre il torace alto e di conseguenza il tratto lombare inarcato, come se non volessero lasciar andare via l’aria e spesso hanno bisogno di fare una grande espirazione per far uscire l’aria, ma soprattutto rilassare i muscoli del petto, della schiena, delle spalle e del collo

Altri invece muovono in su e giù il petto, ma non la pancia, sovraccaricando ripetutamente durante la giornata (21.000 volte almeno) le strutture sopra citate

Questi modi di respirare sono sbagliati e sovraccaricano la colonna vertebrale, i muscoli che la compongono e le strutture adiacenti

Che cosa fare?

Purtroppo non siamo educati ad ascoltare il nostro respiro e non siamo in grado di percepire le variazioni che questo può subire nel corso della nostra vita o banalmente nel corso di una qualsiasi giornata

È importante che tutti noi impariamo a conoscere dettagliatamente il funzionamento del diaframma, come va allenato e come si possono ripristinare le funzioni che ha perduto.

Solamente così potremmo agire efficacemente su tutte le catene del nostro corpo, perché queste si intersecano tra loro proprio a livello di questo importante muscolo.

Come posso allenarmi a percepire la respirazione diaframmatica?

Per sentire il diaframma metti una mano sulla pancia e una sul petto ed inizia a respirare: l'obiettivo è far alzare la mano poggiata sulla pancia mentre quella posizionata sul petto deve restare ferma.
Inspira dal naso e osserva la pancia riempirsi di aria, poi pian piano espira dalla bocca.
Un piccolo trucco…

Può apparire difficile all’inizio, ma più andate avanti e più diventerà semplice.
Prestate sempre molta attenzione ad avere la schiena e le spalle ben rilassate, e ad espirare sempre a bocca ben aperta, come fosse un sospiro di sollievo.
Sotto le mani, che avete sul torace, non ci deve essere movimento.

Eseguite questo esercizio per almeno 5 minuti al giorno: dopo pochi giorni sarà molto più semplice e potrete effettuare inspirazioni ed espirazioni più ampie.

Anche durante la giornata percepirete che il vostro respiro sta migliorando

In che modo è possibile sbloccare il diaframma all’interno della Clinica della Riabilitazione?

Il trattamento elettivo è una precisa rieducazione respiratoria che parte in primis dal paziente che deve prendere consapevolezza della sua respirazione disfunzionale

Il terapista successivamente potrà procedere ad un trattamento decontratturante della cupola diaframmatica, utilizzando una particolare tecnica posturale e manovre specifiche direttamente sul muscolo, al fine di indurne la risalita, andando così ad aumentare l’escursione articolare e la capacità polmonare, oltre che a promuovere la discesa del cardias attraverso l’orifizio esofageo (ernia jatale, zidda)

Le parole del Professor Daniele Raggi, grande esperto della meccanica diaframmatica:

“ Il diaframma, grande e forte mantello meccanico della respirazione..., grande barriera fra apparato respiratorio e apparato digerente..., è anche un grande paracadute per tutti i tipi di emozioni. Non esiste stato d'animo o emozione che gli sia indifferente. Sente... e registra in sé ogni cosa che viviamo: gioie..., tristezze..., paure..., rancori..., risentimenti..., ansie..., timori..., fallimenti..., etc. Questo fardello che il diaframma porta "sulle sue spalle", fa si che la sua struttura nel tempo si modifichi, si irrigidisca...., soffra del sovraccarico di ogni elemento della vita e degli adattamenti della postura. Ma lui stesso, epicentro delle catene, con il suo fardello altera la postura. È così che quando lo facciamo respirare con la tecnica del "rilascio"..., rigorosamente in "postura globale decompensata", lui è in grado di liberarsi del contenuto indesiderato... È disposto a "vuotare il sacco". A quel punto, se lo si sa ascoltare..., lui sarà disposto a restituire tutta l'energia che, nel tentativo di sopravvivere, aveva sottratto alla vita.”
Daniele Raggi

Dr. Claudio Nencini

Mi laureo, prima in Scienze Motorie, titolo che mi permette di occuparmi di tutto ciò che concerne l’allenamento e la rieducazione funzionale, e successivamente mi laureo in fisioterapia e osteopatia.
La mia più grande passione è però sempre rimasta la posturologia, branca della riabilitazione realmente in grado di indagare il corpo umano ed approfondita grazie al “metodo raggi” ed al “riequilibrio Posturale ad approccio globale”.

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